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Agenda 2030 e sostenibilità urbana: a che punto siamo?

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, è un programma d’azione globale, di portata e rilevanza senza precedenti finalizzato a sradicare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità e la pace. È stato adottato all’unanimità dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, con la risoluzione 70/1 del 15 settembre 2015.

L’Agenda comprende 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs –, che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. I suddetti sono articolati a loro volta in 169 target o traguardi specifici, tra loro interconnessi e indivisibili, che mirano principalmente alla tutela dell’ambiente. In particolare, l’obiettivo 11 mira a garantire la sostenibilità urbana, ma a che punto è l’Italia a riguardo?

Nel corso della XVIII legislatura diversi interventi normativi, coerenti con gli orientamenti europei, sono stati predisposti per favorire un diverso approccio alla mobilità. Si è in particolare rilevato come i trasporti (nelle loro diverse articolazioni) contribuiscono in modo significativo alle emissioni climalteranti.

La situazione della mobilità sostenibile in Italia è stata recentemente fotografata dal rapporto Le città elettriche di Legambiente, redatto con la collaborazione di Motus-E.
Il report dimostra in modo concreto che le basi per un cambiamento di paradigma sugli spostamenti sono state effettivamente posate: cresce infatti ogni anno il numero di piste ciclabili, aumentano i servizi di sharing mobility (con lo scopo di mettere in condivisione dei mezzi tramite la formula del noleggio breve) e la disponibilità di mezzi elettrici. Così, si riduce drasticamente l’inquinamento nelle nostre città. Gli italiani risultano essere favorevoli al cambiamento in chiave green e, infatti, cresce costantemente anche l’accessibilità urbana, ovvero la quota di spostamenti effettuati con i mezzi pubblici o appoggiandosi ai sopracitati servizi di sharing.

Analizzando la situazione nelle principali città italiane vediamo come la mobilità sostenibile, per esempio, raggiunge a Roma il 27%. I capoluoghi presi in esame da Legambiente sono stati in totale 104: il Nord sembra, secondo quanto riportano i dati, andare più spedito rispetto al Sud, specialmente in fatto di trazione elettrica e presenza di colonnine per la ricarica delle auto.

Milano è la città che traina il resto della penisola, con il 52% degli spostamenti registrati compiuti a emissioni zero. Il capoluogo lombardo ha infatti detto addio a circa 100mila auto, favorendo progetti ambientalisti e guadagnandosi la prima posizione in questa speciale classifica. Grazie ai tanti servizi di mobilità sostenibile messi a disposizione dall’amministrazione e da organizzazioni private, diminuisce l’inquinamento e cresce la soddisfazione dei residenti.

A Bologna, invece, l’accessibilità raggiunge il 40% e gli spostamenti a zero emissioni (elettrici, bici, a piedi) rappresentano il 39% del totale. Torino, a fronte di un’accessibilità del 27%, fa registrare il 40% di spostamenti green. Ancora, a Genova il 39% degli spostamenti è a zero emissioni (accessibilità 36%); a Firenze il 17% (accessibilità 26%).

A portare in alto il sud Italia è invece Napoli, con un’accessibilità del 34% e un totale degli spostamenti a emissioni zero pari al 50%; l’altra faccia della medaglia sono Basilicata e Molise, le due Regioni con il minor numero di unità per la ricarica di auto elettriche.

L’Agenda 2030 è un programma che si impegna a rispettare scrupolosamente alcuni punti chiave. L’utilizzo di mezzi di mobilità alternativi permette di abbassare drasticamente l’inquinamento nelle nostre aree cittadine, garantendo un tenore di vita sempre più alto e riducendo contemporaneamente l’impatto ambientale.

Il lavoro da fare, però, rimane tanto, sia da parte dei cittadini che delle amministrazioni.  L’incremento e la diffusione di tutte le forme di condivisione dei mezzi elettrici, l’incentivo all’utilizzo di bici e mezzi pubblici e gli investimenti in nuove infrastrutture dedicate allo spostamento ad emissioni zero dovranno essere punti cardine dello sviluppo futuro delle nostre città.