NewZpaper

LA COSCIENZA DI ZETA

Cerca

Break My Soul e la longevità di Beyoncé

Il 20 Giugno 2022, l’icona globale Beyoncé ha rilasciato il suo primo singolo da solista da sei anni a questa parte. La canzone Break My Soul, annunciata tramite la bio di Instagram della cantante, ha immediatamente catturato l’attenzione del pubblico con il suo beat travolgente e il suo testo motivazionale, diventando il debutto di una cantante femminile a vendere di più nel 2022. In soli tre giorni, senza il sostegno di un videoclip o di una performance live, la canzone si é posizionata alla numero 15 nelle classifiche americane, diventando la trentunesima canzone di Beyoncé a raggiungere la Top 20.

Nonostante questi siano numeri e risultati che ci potremmo aspettare da una cantante del suo calibro, c’é molto da dire su un’artista che riesce ancora a rendersi oggetto di discussione a più di vent’anni dal suo debutto musicale, continuando a conquistare un nuovo tipo di pubblico ad ogni uscita ma allo stesso tempo tenendo strette a sé le persone affezionate da decenni.

Il concetto di longevità nel mondo della musica deve per forza partire da un’analisi sociale, specialmente nel momento in cui si parla di donne e, in questo caso, di una donna nera. Basti pensare a quando fu scritto, nel 1993, un articolo sulla trentacinquenne Madonna con il titolo CALM DOWN GRANDMA, ovvero Calmati nonnina, in risposta alla prima data del suo tour The Girlie Show. Alla stessa età, Beyoncé, nel 2018, era l’headliner del festival Coachella, concerto documentato nel film di Netflix Homecoming, e riconosciuto come una delle migliori esibizioni della storia.

Articolo dedicato al “The Girlie Show Tour” di Madonna nel 1993.

Fino al 2019, inoltre, solo due cantanti nere sopra i 40 anni erano riuscite a far arrivare una loro canzone in cima alle classifiche americane: Tina Turner nel 1984, a 44 anni, con What’s Love Got To Do With It? e Aretha Franklin nel 1987, a 45 anni, con I Knew You Were Waiting For Me. All’epoca, però, un’altra icona della black music come Mariah Carey si unì al club grazie alla sua All I Want For Christmas Is You, capace di riuscire nell’impresa ventitré anni dopo la prima pubblciazione.

A riguardo, il film L’assistente Della Star (The High Note) parla proprio della sottile linea tra mantenere una fama basata sui successi del passato e il desiderio creativo di voler realizzare qualcosa di nuovo, non necessariamente per un successo commerciale ma per soddisfare la necessità di dire qualcosa di importante.

Ed é qui che é possibile ricollegarsi a Beyoncé. Con una carriera iniziata nel 1997, come parte del gruppo Destiny’s Child, e una vita notoriamente privata, la cantante di Houston, Texas non é assolutamente estranea a controversie, a volte proprio causate dalla sua privacy. Per alcuni é distaccata, una figura estranea che guarda dall’alto ma non partecipa, per altri il suo contributo in questioni sociali è fuori luogo e risulta finto.

Al contrario delle opinioni del pubblico, però, il successo della cantante é facilmente riconducibile al fatto che tutto quello che sappiamo, sentiamo e vediamo di lei arriva direttamente da lei stessa. Femminismo, problemi coniugali, sessualità e la realtà di essere donne nere in America sono tutti argomenti trattati nella sua arte, unendo musica e media visivi, che ci permette di capire quello che Beyoncé é non solo come cantante, regista e direttrice creativa ma anche come persona.

Il suo contributo a questioni politiche e sociali, inoltre, non si limita mai al blanket statement o alla frase scritta da un PR ben pagato: la sua organizzazione BeyGood si occupa di diffondere informazioni e di aiutare concretamente persone in difficoltà.

Infine, nonostante la sua minima presenza sui social media, Beyoncé ha comunque un enorme numero di followers. Di conseguenza, quello che viene postato ha una maggiore risonanza e un maggiore impatto rispetto ai post dei suoi coetanei e degli artisti arrivati recentemente sulle scene. I suoi post diventano quindi argomento di conversazione anche tra celebrità che commentano, re-postano e reagiscono a tutto quello che Beyoncé fa e dice, forzando anche i fan di questi altri ad avere una reazione, ampliando ancora di più il suo pubblico e il target che arriva a raggiungere.

Parlando della musica e del modo in cui quest’ultima viene pubblicata e presentata al pubblico, Beyoncé ha scritto e riscritto le regole per l’intera industria musicale. All’epoca, la nuova musica veniva pubblicata di martedì finché, nel 2013, viene pubblicato di venerdì su iTunes il suo nuovo album con ben 14 canzoni e 17 video musicali; da lì, è diventato uno standard pubblicare album e singoli di venerdì, in modo da avere una settimana intera per entrare nelle classifiche.

Il disco successivo, Lemonade, é stato invece rilasciato in anteprima su HBO sotto forma di lungometraggio che includeva tutte le canzoni poi presenti nell’album e poesie dell’autrice Warsan Shire. L’album venne rilasciato in versione fisica e in streaming esclusivamente su Tidal, diventando comunque un enorme argomento di conversazione nonostante l’accesso del pubblico all’album fosse nettamente limitato.

Immagini dal digital booklet dell’album “Lemonade” (2016)

Questo distacco dal pubblico permette a Beyoncé di rimanere conosciuta e amata per quello che é il suo lavoro come direttrice artistica del suo stesso personaggio, attirando a sé diversi gruppi di persone che ammirano suoi diversi aspetti, dal talento come cantante, alla presenza scenica fino ad arrivare proprio alle sue vibes e a quell’allure unicamente Beyoncé Knowels Carter, che nel tempo non é mai svanito e rimarrà a lungo.