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Chi era Manfred Thierry Mugler? Ritratto dello stilista che ha rivoluzionato l’haute couture

Il 23 Gennaio 2022, lo stilista francese Manfred Thierry Mugler é venuto a mancare, a Parigi, per cause naturali. Noto come il personaggio responsabile di aver rivoluzionato l’haute couture, il suo cognome verrà per sempre associato agli anni ’80, al glamour e a momenti immortali di cultura pop.

Nato il 21 Dicembre 1948, Mugler apriva la sua sua prima boutique nel 1978, diventando immediatamente riconoscibile grazie alla silhouette caratterizzata da spalle imbottite, vita stressa e fianchi larghi e ricevendo, nei decenni successivi, un successo economico nettamente superiore a quello dei suoi contemporanei, quali Azzedine Alaïa e Claude Montana.

All’inizio della sua carriera, le sue sfilate nella Paris Fashion Week erano tra le più anticipate, perché riuscivano a coniugare la stravaganza dei suoi abiti alle doti da palcoscenico delle modelle da lui scelte. Tra queste, Naomi Campbell, Iman, Cindy Crawford e tante altre.

Nel 1992 ha collaborato al video musicale “Too Funky” di George Michael, in cui le protagoniste, super models come Linda Evangelista, Tyra Banks e Beverly Peele, indossavano abiti creati dallo stilista. L’anno successivo, è stata Demi Moore a vestire un suo abito nero nel film “Proposta Indecente”: riceverà il titolo di “vestito più famoso degli anni ’90”, portando ancora più fama allo stilista e al brand francese.

Nello stesso periodo, il brand si ramifica con la creazione del profumo “Angel”, il primo di una lunga serie. Amato da icone come Diana Ross e Hillary Clinton, il profumo ha ricevuto il “Fragrance Hall Of Fame” nel 2007 e rimane tutt’oggi uno dei più venduti in Europa.

Nel 1995, per il ventesimo anniversario del brand, la sfilata di Haute Couture Autunno 1995 al Cirque d’Hiver. Ricordata come il “Woodstock of Fashion”, la presentazione della collezione includeva ben 300 look, sfoggiati da modelle provenienti da tutti i decenni: Tippi Hedren, Carmen Dell’Orefice ma anche Kate Moss. Le amate dello stilista indossavano capi ispirati a tutte le sue passioni, dalla costumista Edith Head al futurismo. La sfilata, durata un’ora, si concluse con uno spettacolo da parte del cantante James Brown, mentre coriandoli cadevano dal soffitto e spogliarellisti ballavano con le modelle.

FILE PHOTO: French designer Thierry Mugler is applauded by his models following his fall/winter 1999/2000 high fashion collection in Paris July 20.
MAL/GB

Nonostante a quei tempi il processo di accettazione della comunità LBGTQ+ fosse solo all’inizio, essendo appena passato il periodo peggiore della pandemia dell’AIDS, Mugler era apertamente gay e faceva spesso partecipare modelle trans e drag queen ai suoi show, rendendo celebri nomi come Connie Fleming, che ha sfilato diverse volte per lo stilista.

Nel 2002 Mugler abbandona la moda per dedicarsi alla fotografia, alle esposizioni e al teatro ma lascia aperti gli archivi della casa Mugler e continua a collaborare all’ideazione di abiti su misura, facendo in modo che il suo nome e le sue creazioni avessero modo di splendere anche senza essere il direttore creativo.

E infatti, il designer è rimasto popolare grazie all’uso delle sue creazioni da parte di celebrità famose anche nell’era digitale. Prima tra queste fu Beyoncé, che nel 2008 indossò solo costumi creati da Mugler stesso, in collaborazione con la madre della cantante, nel suo “I Am…World Tour”.

Ancor più recentemente, Cardi B e Kim Kardashian hanno sfoggiato alcuni dei look d’archivio più famosi della casa di Mugler, diventando le nuove muse dell’iconico stilista. Ricordiamo, in particolare, un vestito creato appositamente per Kim Kardashian al Met Gala del 2019.

Qualche mese prima della morte dello stilista, ha aperto a Parigi la mostra “Thierry Mugler: Couturissime”, dove sono presentati alcuni dei look più rappresentativi della sua carriera e della storia del brand.

Diceva di voler creare vestiti perché alla ricerca di qualcosa che non esisteva. Possiamo dire, con assoluta certezza, che Manfred Thierry Mugler é riuscito nella sua impresa: la realizzazione di un mondo vario, inconfondibile e indimenticabile.