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Perché i calciatori tagliano i calzettoni alla caviglia

In molti ultimamente si sono chiesti perché tanti calciatori, a partire dai campionati dilettantistici fino ai palcoscenici più importanti d’Europa, taglino i calzettoni nella parte corrispondente alla caviglia.

Innanzitutto, è da notare come i calzettoni che vengono modificati sono quasi sempre personali, soprattutto nelle serie minori in cui i kit da gara sono unici – chiunque abbia giocato su un campo di provincia sa di cosa si parla – e danneggiare l’abbigliamento della società può portare a multe salate.
Il motivo della modifica è banale, ma non immediato: mantenendo l’estetica standard della divisa, ogni giocatore può infilare il calzino che più gli aggrada, nascondendolo all’esterno. Delle volte il rimpiazzo è semplicemente di un materiale o di una marca diversa, per permettere al giocatore di sentirsi più confortevole in campo.

Spesso, però, la calza inserita all’interno è di una specifica tipologia antiscivolo, per aumentare il grip con la scarpa da calcio. Ad oggi se ne trovano decine di modelli, ma tutti fanno capo all’idea rivoluzionaria di Jim Cherneski: aspirante calciatore senza troppe fortune, nel 2012 l’americano ha lanciato TRUSox, un’azienda produttrice di una serie di calzini con appositi inserti antiscivolo – i caratteristici quadratini neri che si vedono spuntare dalla scarpa – che in pochi anni hanno spopolato a tutte le latitudini calcistiche.

Dal punto di vista regolamentare, cosa succederebbe se l’arbitro notasse la modifica? La calza, nella parte visibile, va coperta con uno nastro adesivo colorato della stessa tonalità della divisa, in maniera analoga a quanto succede per i parastinchi, così da camuffare l’operato. Questo è a tutti gli effetti l’unico modo per nascondere il finto calzettone ed è anche l’unica soluzione ammessa dal regolamento calcistico italiano. Infatti, la regola numero 5 dell’articolo 9 dichiara che:”È consentita l’applicazione delle fasciature sui calzettoni da gioco, purché le stesse siano prive di scritte o immagini.” 

A volte, però, anche i professionisti possono venire colti in fallo: è il caso, ad esempio, di Alvaro Morata. Nel novembre 2015, durante la trasferta di Champions della sua Juventus a Moenchengladbach, lo spagnolo scatenò le furie di Massimiliano Allegri. Il motivo? Un pit-stop di diversi minuti a bordo campo, mentre i suoi erano sotto per 1-0, ordinato dall’arbitro Kuipers per fargli cambiare i calzettoni. Il fucsia di quelli infilati sotto i tubolari rosa della società, infatti, differiva troppo dalla tonalità del resto della divisa. Molto amareggiato nel post partita, Allegri trovò il modo di sdrammatizzare alla sua maniera pochi giorni dopo: “Morata? Gli ho comprato dei calzini nuovi: uno rosa per il completo rosa, uno bianco ed uno nero! Non sbaglierà sicuramente”