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I Los Angeles Rams e lo spettacolo del Super Bowl LVI

Sono le 16:30 del 13 Febbraio 2022 e tutti gli Stati Uniti sono connessi sul SoFi Stadium di Los Angeles. 70.000 persone sugli spalti del campo più caldo dell’anno, mancano pochi minuti al kick-off. The Rock annuncia le squadre: Cincinnati Bengals e Los Angeles Rams sono pronti a scendere in campo. Billie Jean King lancia la monetina per il primo possesso, è l’ultimo atto formale che precede il fischio iniziale del Super Bowl LVI. 

Le squadre arrivano all’evento dell’anno contro tutti i pronostici: entrambe erano definite delle outsider che avrebbero potuto arrivare all’atto finale solo con un mezzo miracolo.
I Bengals non raggiungevano la partita per il titolo NFL dal 1988. Dopo anni bui e sconfitte molto pesanti, grazie all’allenatore Zac taylor e all’astro nascente Joe Burrow sono tornati in forma smagliante.
Los Angeles, invece, ha avuto un percorso molto diverso. La franchigia, all’ottavo anno in California, è al secondo SB in quattro anni. Segnata ancora dalla brutta sconfitta di tre anni fa contro i New England Patriots, ha lottato con le unghie e con i denti per arrivare a giocarsi il Vince Lombardi Trophy. Il caso ha voluto che i Rams dovessero battere proprio il loro ex-carnefice, Tom Brady, per poter arrivare al Super Bowl: una piccola grande vendetta per la sconfitta (13-3) del 2019.

Come ogni anno, i giorni di avvicinamento alla finale NFL sono stati ricchi di pronostici. Le più grandi testate giornalistiche pronosticavano una vittoria dei Rams. I due quarterback,  Stafford e Burrow, hanno incantato gli appassionati nel corso della stagione di football, e la loro possibile sfida nella sfida ha fatto parlare a lungo.
I Rams, inoltre, hanno a roster sicuramente il miglior wide receiver della stagione, Cooper Kupp, e il miglior difensore della lega, Aaron Donald: impossibile per L.A. non avere sulle spalle l’etichetta con scritto favoriti.

L’Halftime Show, atteso ogni anno almeno quanto la partita, non ha paragoni. Ad aprire quello che è stato uno spettacolo iconico sono stati Snoop Dogg, Dr. Dre e 50 Cent infiammando gli spettatori allo stadio e a casa e catapultandoli a 20 anni fa.
Dopo le flessioni sulla sbarra del leader dei G Unit, Mary J. Blige continua a buttare benzina sul fuoco creato dalle tre leggende. Il momento instant classic sembra già pronto, ma mancano ancora due nomi da non sottovalutare. Kendrick Lamar ed Eminem disintegrano ciò che rimasto del SofiStadium. La conclusione collettiva, sulle note di Still D.R.E., mette il sigillo su una performance imperdibile.

Da sinistra a destra: Kendrick Lamar, Eminem, Dr. Dre, 50 Cent, Mary J. Blige e Snoop Dogg per quello che è stato un Halftime Show da annali

Un altro dei falsi momenti morti della partita riguarda gli spot pubblicitari: uno spettacolo a sé che vale da 3 a 4 milioni di dollari per uno slot da trenta secondi.
Tra Zeus Schwarzenegger e Matt Damon in versione Steve Jobs, a fare da padrone è stato il trailer del nuovo film di Doctor Strange in uscita a Maggio. Nota di merito al capolavoro di crypto.com con LeBron James.

https://www.youtube.com/watch?v=Sk_52aI_W1M

A portare a casa l’ambito trofeo sono stati i Rams, capaci di superare i Bengals per 23-20. Nota di merito, in ogni caso, per Cincinnati, capace di lottare fino alla fine difendendo yard per yard, come fatto per tutta la stagione.
Una partita meravigliosa di entrambe le squadre, caratterizzata in una prima fase dall’ottima prova delle difese, efficaci nel bloccare i drive offensivi rivali. In questa guerra di quartiere, a entrambi gli head coach si sono affidati ai propri giocatori di punta, che hanno risposto presente anche durante la partita più importante dell’anno. Superata la paura per il brutto infortunio di Odell Beckham Jr., uscito dal campo dolorante ad un ginocchio nel secondo quarto, i Rams hanno ribaltato il risultato a soli due minuti dal termine, grazie ad un Cooper Kupp formato MVP: 92 yard ricevute e touchdown finale fondamentale per la vittoria.

Dopo Tampa Bay lo scorso anno, anche i Los Angeles Rams vincono in casa, trionfando contro dei gloriosi Cincinnati Bengals che comunque escono a testa alta dallo stadio. Attorno a loro, però, aleggia una bizzarra quanto beffarda maledizione: per la quinta volta consecutiva, la squadra che vince il coin toss iniziale finisce sconfitta al termine della partita.


Un frame della ricezione che ha permesso ai Los Angeles Rams di portarsi in vantaggio a meno di due minuti dalla fine del Super Bowl: Cooper Kupp ha coronato così una partita da MVP

Il cinquanteseiesimo Super Bowl ha segnato l’inizio di una nuova era: senza (probabilmente) Tom Brady, l’NFL è alla ricerca di un padrone. Dopo questa sera, Sean McVay ed il suo quarterback di fiducia Matthew Stafford hanno avanzato una serissima candidatura.