Il mondo dei social è vasto e in continua espansione, ogni giorno ci troviamo a contatto con piattaforme più o meno accattivanti, ma negli ultimi due anni almeno il panorama è stato assolutamente dominato da TikTok.
Una prima versione della piattaforma è stata sviluppata da Alex Zhu e Luyu Yang nel 2015, denomitata Musical.ly; si trattava di un social con fini pedagogici in cui gli utenti potevano apprendere nozioni da video di durata compresa tra i 3 ed i 5 minuti.
L’app non riscosse il successo sperato, tanto che i due proprietari decisero di rendere Musical.ly una piattaforma per adolescenti che fosse in grado di unire video e canzoni virali. Quest’ultima versione, molto più accattivante, convince l’azienda cinese ByteDance ad investire 750 milioni di euro per acquistarla, fondendola con il suo software proprietario, chiamato appunto TikTok, per allargarne la fanbase.
Dal 2020 in poi l’applicazione diventa una delle più scaricate su tutti i digital store, data l’enorme efficacia nel proporre agli utenti solo ed esclusivamente ciò che è di loro gradimento. TikTok, infatti, è dotata di un algoritmo molto preciso e complesso che gli garantisce una predominanza assoluta sui competitor: tempo di visualizzazione dei contenuti, mi piace e condivisioni in altri social concorrono a fornire all’utente sempre la cosa giusta al momento giusto.
La pandemia non ha fatto altro che incentivare l’utilizzo della piattaforma, comportando un enorme crescita dell’utenza media; evoluzione esponenziale paragonabile solo all’avvento dei primi social come Facebook ed Instagram.
Tutti usano TikTok e i più intraprendenti diventano veri e propri creator di video al fine di esprimersi e ottenere visibilità. I migliori riescono anche ad avere un rendimento economico, quantitativamente parametrato al numero di visualizzazioni, e in men che non si dica anche le più grandi aziende hanno iniziato a pretendere la propria fetta di torta.
L’Italia, pochi mesi fa, si è ritrovata sotto i riflettori grazie all’enorme successo ottenuto da un giovane ventunenne, Khaby Lame. Nasce in Senegal il 9 marzo 2000 ma cresce a Chiavasso, un paesino della provincia torinese, scopre TikTok quasi per caso dopo essere stato lasciato a casa dalla sua azienda, a causa anche delle difficoltà causate dalla pandemia.
In quel momento Khaby inizia a pubblicare numerosi video di natura comica: i più famosi sono duetti – risposte ad altri video – in cui propone ironicamente la soluzione più ovvia e scontata in opposizione agli assurdi modi di aggirare i problemi della vita quotidiana.
Il piemontese in poco tempo conquista tutti e diventa una star internazionale: aziende di ogni genere vogliono far parte dei suoi video, e lui dal canto suo si ritrova invitato a decine di eventi esclusivi in cui partecipa per replicare la sua iconica mimica facciale.
Da Alessandro del Piero, fino a Matteo Berrettini, passando per Charles Leclerc ed Ed Sheeran, tanti sono gli atleti e artisti che hanno collaborato con il nuovo fenomeno virale. Tanti altri ancora lo faranno: sembra imminente la comparsa sui suoi profili di Will Smith. Il prossimo 18 gennaio, invece, uscirà in tutte le edicole un fumetto che lo vede protagonista, mentre il suo volto è già apparso assieme a Mark Zuckerberg nell’ultimo spot per promuovere Meta ed il suo progetto di metaverso.
Insomma, TikTok è un social che si trova ad oggi nel suo punto di massimo splendore, dominando il suo settore grazie ad un’ottima cura del dettaglio ed una spasmodica (a volte troppo) attenzione alle necessità degli utenti nel momento in cui aprono la piattaforma. Un regno che non sembra destinato a finire a breve.